Barbara Sola
Psicologa e psicoterapeuta per i bambini
“La psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme.”
DONALD WOODS WINNICOTT
“La psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme.”
DONALD WOODS WINNICOTT
Nella vita, tutti devono affrontare momenti difficili, grandi e piccoli. Nei bambini questo è ancora più vero, perché il loro viaggio per diventare grandi è costellato di momenti di passaggio importanti e continui che richiedono una dose di forza ed energia non indifferente. Tutto quello che incontrano sulla loro strada è novità e la risposta può essere molteplice.
Il bambino può incontrare difficoltà che lo portano ad agitarsi, fermarsi, isolarsi, oppure nascondersi o arrabbiarsi.
Cosa succede ai bambini?
A volte, i bambini smettono di relazionarsi con il mondo esterno, scegliendo il silenzio e il ritiro e altri sono invece iperattivi, non stanno mai fermi e hanno comportamenti aggressivi nei confronti di genitori, fratelli o sorelle, compagni di scuola.
Ci sono bambini che non sanno come affrontare diverse situazioni sia a casa sia a scuola e rispondono con paure e fobie, cadendo in preda ad ansia e attacchi di panico. E altri che hanno problemi specifici legati alla scuola, come difficoltà nell’apprendimento e nel mantenere l’attenzione oppure sono soggetti a fobia scolare (“non voglio andare a scuola”) e appaiono tristi e confusi.
Ci sono bambini che non riescono a superare un evento traumatico, come la perdita di una persona cara o la separazione di mamma e papà, e smettono di mangiare o si rifugiano nel cibo. O ancora, hanno difficoltà ad addormentarsi, sono vittime di angosce notturne e cadono preda di paure e fobie o sono soggetti a tic e balbuzie.
Cosa può aiutarli?
L’intervento di uno psicoterapeuta specializzato nell’età evolutiva può aiutare il bambino e la sua famiglia a individuare il problema, affrontarlo e trovare la risposta giusta per lui o per lei per permettere che lo sviluppo emotivo, sociale e intellettivo, possa riprendere e proseguire.
Il percorso funziona così
Prima di iniziare il percorso con il bambino, organizzo uno o più incontri con i genitori. È molto importante che al primo incontro siano presenti entrambi e insieme. Durante il colloquio, mi faccio descrivere cosa sta succedendo al loro bambino secondo loro e ne ascolto il racconto, le tappe evolutive salienti e la storia familiare.
Fissiamo il ciclo dei colloqui da fare con il bambino. Di solito, per arrivare a una valutazione psicodiagnostica con una proposta di intervento sono sufficienti 5 o 6 incontri, durante i quali io lavoro con il bambino.
Dopo avviene il momento di restituzione, durante il quale incontro i genitori e formulo la mia proposta terapeutica per il bambino, per i genitori o per entrambi.
Dopo queste fasi, inizia la psicoterapia. Le sedute sono a cadenza periodica (una volta la settimana) e durano 50 minuti. Una volta al mese (soprattutto all’inizio) e quando c’è bisogno incontro anche la coppia di genitori.
A volte succede che la psicoterapia sia dedicata alla coppia genitoriale e non al bambino. Può accadere quando ritengo sia prematuro intervenire su di lui o lei. La seduta coinvolge entrambi i genitori.
In questo caso, la durata di ogni seduta è di 60 minuti. Qui spiego nel dettaglio come funziona.
Quali sono i benefici del percorso di psicodiagnosi e della psicoterapia per l’età evolutiva?
Alla fine del percorso posso formulare una valutazione per inquadrare il problema e fare una proposta di intervento.
Nel lavoro di psicoterapia, durante le sedute e durante il percorso si possono già vedere i benefici e i primi risultati per i piccoli pazienti e anche per i genitori: in genere c’è una progressiva remissione della sintomatologia con una riduzione dei comportamenti problematici, un miglioramento delle relazioni in famiglia e a scuola, e un miglioramento del benessere sia del piccolo paziente sia della famiglia.
Alcuni disturbi
- Psicopatologia del sonno (addormentamento, sonno, angosce notturne, sonnambulismo, enuresi notturna).
- Tic e balbuzie, mutismo selettivo (se associati a problematiche psicologiche e non neurologiche).
- Psicopatologia della sfera alimentare (anoressia, obesità, bulimia, avversioni elettive).
- Alterazioni del controllo sfinterico (enuresi, encopresi).
- Stati ansiosi e disturbi ossessivo compulsivi (ansia e angoscia, angoscia di separazione, disturbi dell’attaccamento, fobie e paure, attacchi di panico, inibizione).
- Depressione e disturbi dell’umore.
- Disturbi psicosomatici.
- Disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività.
- Disturbo post traumatico da stress.
- Disturbi affettivi.
- Autolesionismo.
- Problematiche scolastiche (fobia scolare, dispersione scolastica, abbandono scolastico).
- Conflitti familiari.
- Dipendenze da videogiochi.
- Isolamento.